Sound Studies e Popular Music Studies in Italia

Una giornata di studi in collaborazione con IED Milano

Da dove nasce il concetto di popular music? Perché identificarla con la musica angloamericana del secondo dopoguerra è un errore?  Quali sono i legami tra la popular music e i sound studies in Italia?

 

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Sabato 12 novembre dalle 10 alle 16, IASPM Italiana e IED dedicano una giornata di studio a un territorio musicale ampio e articolato che ha prodotto stili e generi diversi e ispira nuove sperimentazioni.

Poco più di dieci anni fa Trevor Pinch e Karin Bijsterveld introducevano i sound studies definendoli come “un’area interdisciplinare che studia la produzione e il consumo di musica, suoni, rumori e silenzio, nonché il modo in cui questi sono cambiati nel corso della storia, in diversi contesti sociali”. E’ significativo lo stesso Pinch, uno degli studiosi che maggiormente ha contribuito alla popolarità dei sound studies, abbia dedicato due testi considerati fondanti del campo, rispettivamente, alla storia del sintetizzatore Moog e al recepimento delle nuove tecnologie musicali. Fin dalla loro nascita i sound studies hanno quindi riconosciuto una sovrapposizione e convergenza di interessi con il più consolidato ambito dei popular music studies, come dimostra il comune interesse per alcuni temi:
•    l’ascolto come pratica di (produzione di) conoscenza del mondo e quindi di presupposto dell’azione;
•    la storia degli usi dei mezzi di registrazione e di riproduzione, dei modi in cui mediano l’ascolto e l’esperienza musicale, abilitano nuove pratiche compositive e di fruizione, condizionano le convenzioni performative;
•    i meccanismi attraverso cui il sound orienta l’attribuzione di senso del contesto in cui è percepito;
•    i rapporti fra l’udito e gli altri sensi, una questione che tanto ha influito su estetiche, pratiche ed eventi musicali;
•    le dinamiche sociali, politiche ed economiche, che influiscono, in determinati periodi, sui soundscape di particolari luoghi e sulla diffusione di particolari strumenti.
Inoltre tanto i Popular Music Studies quanto i Sound Studies si sono esplicitamente definiti fin dalla nascita come interdisciplinari, benché vi siano differenze fra le discipline che maggiormente hanno contribuito alla formazione dei due campi. Infine nuovi metodi di analisi che attingono alle computer science stanno trovando interessanti applicazioni negli studi sul suono e sulla musica, all’interno di frame sia sociologici che semiotici. Per tutti questi motivi ci sembra quanto mai opportuno promuovere un incontro nel quale fare il punto sul rapporto fra sound studies e popular music studies e condividere possibili linee di ricerca entro cui intraprendere proficue collaborazioni fra chi opera in diversi settori.
  

Interverranno e si confronteranno sul rapporto sound/popular music, con singole presentazioni e animando la tavola rotonda finale, gli studiosi e professionisti: Painè Cuadrelli(IED), Francesco D’Amato (Università di Roma La Sapienza), Franco Fabbri (Manchester Metropolitan University), Marta García Quiñones (ricercatrice indipendente), Paolo Magaudda (Università di Padova), Gabriele Marino (Università di Torino), Jacopo Panfili (IED), Walter Prati (MMT Creative Lab), Vincenzo Santarcangelo (LabOnt-Università di Torino), Lucio Spaziante (Università di Bologna), Ricciarda Belgiojoso (Politecnico di Milano).

L’incontro sarà anche l’occasione per la riunione annuale dei soci IASPM italiani.