La IASPM Italiana si occupa di studi sulla popular music, soprattutto – ma non esclusivamente – in ambito accademico. È un’associazione senza fini di lucro affiliata alla International Association for the Study of Popular Music (IASPM), organizzazione fondata nel 1981 da studiosi, musicisti, giornalisti e operatori culturali di tutto il mondo.
Coerentemente con gli orientamenti internazionali dei popular music studies, la IASPM Italiana ritiene che la popular music debba essere studiata integrando metodologie provenienti da diverse aree disciplinari. In termini concreti il panorama degli studi sulla popular music mostra oggi il dispiegamento di un’amplissima gamma di strumenti disciplinari, che vanno da metodi mutuati dalla musicologia accademica “colta” (p. es. nell’esame del testo musicale notato) ad altri provenienti da etnomusicologia, jazz studies, antropologia, cultural studies, media studies, semiotica, linguistica, sociologia e studi letterari.
Cos’è la “popular music”?
La popular music non è uno stile musicale, ma una galassia di musiche comprendente un vasto insieme di stili e generi circolanti attraverso i media e fruiti da un pubblico di massa. Ciò vuol dire ad esempio rock, pop, punk, rap e canzone d’autore, ma anche world music, musica per cinema e televisione, e persino musiche ‘classiche’ ed ‘etniche’ riciclate dal sistema dei media.
Pur consapevoli del fatto che in Italia il significato del termine non è immediatamente evidente, la comunità degli studiosi italiani ha scelto di adottare l’espressione inglese popular music, scartando per varie ragioni denominazioni alternative nella nostra lingua. In particolare, si sono evitate espressioni come “musica popolare” per evitare confusioni con le musiche di tradizione orale, oggetto di studio principale anche se non esclusivo dell’etnomusicologia; “musica di consumo” per sfuggire a un pregiudizio funzionalista (tutte le musiche oggi si “consumano”, e inoltre esistono musiche popular anticommerciali e atteggiamenti di natura estetica anche nella popular music); “musica leggera” per le stesse ragioni, aggravate dall’origine del termine nato in epoca fascista, e dall’evidente contraddizione in seno alla popular music tra la “musica leggera” e i generi che vi sono contrapposti.